Si calcola che in Europa si debba mantenere in funzione una centrale nucleare da un GigaWatt, solamente per alimentare i citofoni delle abitazioni dei cittadini dell’Unione. Il tema dello spreco energetico e della razionalizzazione dell’energia disponibile, soprattutto in un periodo di difficoltà economica, è indubbiamente un tema predominante nell’agenda politica dei vari governi europei, tra i quali non fa eccezione lo stato italiano.
Anche nell’ottica della massimizzazione dell’efficienza energetica si sono così prodotte delle leggi volte al rifacimento e alla ottimizzazione degli impianti elettrici degli edifici adibiti ad uso civile e/o industriale. Si tratta di normative molto severe, che si collocano all’interno di un più ampio disegno europeo, e che hanno come obiettivo anche il miglioramento delle condizioni di sicurezza in cui versano abitazioni, fabbriche e palazzi.
Un impianto elettrico mal progettato, oppure installato in anni nei quali non erano disponibili strumenti tecnologici a basso prezzo per il miglioramento degli standard di sicurezza ed agibilità degli ambienti allacciati alla rete elettrica, può determinare conseguenze drammatiche su cose e persone, causando talvolta incendi a seguito di cortocircuiti, e non di rado la morte di persone.
“Prendere la scossa” con conseguenze fatali per colpa di un impianto elettrico non regolamentare – per esempio perché privo di una adeguata struttura di messa a terra oppure di appositi interruttori “salvavita” – è un rischio per nulla trascurabile, statistiche alla mano.

Chiaramente questo è un problema sia per gli inquilini di abitazioni o uffici fuori norma, poiché rischiano in prima persona delle conseguenze sulla loro incolumità fisica, sia per gli esercenti o i proprietari di quegli edifici in quanto in caso di sinistro (e non solo) sono puniti dalla legge con pene piuttosto pesanti.
Questo quadro impone dunque ai proprietari di edifici che ancora non hanno messo a norma il proprio impianto elettrico, di provvedere al più presto contattando un’impresa adeguata e certificata che possa intervenire prontamente ed efficacemente, occupandosi di tutto ciò che è necessario per dotare la struttura di un impianto elettrico a regola d’arte.
A chi rivolgersi dunque? All’elettricista di fiducia o a un’impresa specializzata? E in questo secondo caso, come sceglierla?
In genere è sempre consigliabile rivolgersi all’elettricista di fiducia per piccoli interventi, come la sostituzione di una presa, di un interruttore o di un derivatore. Quando invece c’è da riprogettare l’impianto elettrico e studiare come riadattarlo al fine dell’adeguamento alla normativa vigente, è sempre meglio rivolgersi ad un’impresa che abbia la struttura adeguata per intervenire nel modo più appropriato.
A questo proposito, un’impresa certificata per la messa a norma degli impianti elettrici, la puoi trovare a questo link. Inserendo i dati relativi alla tipologia di ambiente da mettere in regola, riceverai gratuitamente consigli da gente esperta e in poco tempo un dettagliato preventivo di spesa.
Non basta infatti rivolgersi ad una impresa qualunque, ma bisogna che sia certificata per operare in accordo alla legge 46/90 ora sostituita dal decreto ministeriale 37 del 22 gennaio 2008 (D.M. 37/08) ed al disegno di legge del 25 giugno 2008 numero 112, “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11 quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”.